Da ieri Niccolò Pierozzi è un nuovo calciatore della Reggina, arriva in prestito dalla Fiorentina dopo una stagione incredibile in C con la maglia della Pro Patria. Otto reti con i bustocchi da quinto di centrocampo, il grande protagonista dell'annata ed ai microfoni di TuttoCalcioCalabria ne ha parlato il direttore sportivo che lo ha portato alla Pro Patria Sandro Turotti.
Direttore si aspettava il passaggio in B di Pierozzi dopo la scorsa stagione?
"Quasi scontato, ha fatto un ottimo campionato segnando anche dei gol che per un quinto non è così scontato. Normale che potesse finire in Serie B. Ha dimostrato di aver delle prospettive, ha fatto questo percorso con noi e poi il successivo passaggio ad una società importante come la Reggina".
Dove può essere collocato tatticamente nella Reggina?
"Ho seguito Pierozzi quando era alla Fiorentina e da noi ha giocato sempre quinto a destra e sinistra, ma non farà fatica a giocare anche da terzino destro in una linea a quattro. Non ha difficoltà a ricoprire questi ruoli".
Ci racconta come lo ha portato alla Pro Patria?
"E' un giocatore che aveva seguito nella Primavera della Fiorentina. Ero a vedere Inter-Fiorentina, a fine primo tempo andai da Angeloni e gli dissi di darmi subito questo giocatore e lui mi rispose che era la prima volta che gli chiedessero un giocatore dopo un tempo. Mi impressionò per la sue caratteristiche, si vedeva che era già pronto per giocare tra i grandi. E' un ragazzo anche intelligente, può solo che aiutarlo".
Italiano ne ha parlato benissimo in ritiro con la Fiorentina, giusto il passaggio in B?
"Secondo me si, noi puntiamo molto sui giovani e siamo stati primi in Italia come minutaggio tra i giovani. Ha giocato con continuità, poi questo passaggio alla Reggina è importante ma anche difficile, una società con ambizioni e dovrà faticare per guadagnarsi spazio ma il percorso è quello giusto".
Da Pierozzi passando per Caprile e Gatti che adesso è alla Juventus, forse si parla troppo poco di questa Pro Patria?
"A noi piace fare e non apparire, purtroppo in questo mondo qua è più importante apparire che fare. Questo è il nostro grosso difetto e non viene visto il lavoro fatto in questi anni sui giovani. C'è tanta gente che parla di programmi, il nostro progetto è molto semplice però in questi anni ci ha sempre portato ai playoff lanciando qualche giocatore e qualche allenatore visto quanto fatto da Javorcic. Soltanto che non siamo bravi a parole, siamo bravi sui fatti".
Javorcic incarna perfettamente la parola progetto, adesso dal Sudtirol al Venezia con ambizioni promozione.
"Javorcic lo conosco benissimo, lo scorso anno a Sudtirol ha fatto dei numeri incredibili con la migliore difesa d'Europa e lo aveva fatto anche con noi. C'è un marchio di fabbrica suo, è normale che per quello che ha fatto in questi anni sia passato in una società con ambizioni come quelle del Venezia. E' una sfida difficile, quando si va in una squadra appena retrocessa non è mai facile ripartire. E' una bella sfida ma Javorcic ha tutte le qualità per poterla vincere".
In panchina adesso c'è un grande ex Reggina, Jorge Vargas.
"Un amico mi ha presentato Vargas, abbiamo fatto una chiacchierata e mi ha lasciato subito qualcosa. Mi sono informato ed è nata questa cosa, ha voglia, idee e carattere. E' una bella sfida".
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