Bruno Leo, co-presidente della ReggioMed, intervistato da Nino Neri ha espresso tutta la sua delusione per l'eliminazione sul campo della Vigor Lamezia, con annesse polemiche e accise alla direzione arbitrale:

"Non ho dormito tutta la notte, ho rivisto la partita e ho le idee molto più chiare. Oltre al danno dell'eliminazione, la beffa che molti soci hanno espresso la volontà di dimettersi, non credono più in questo calcio, come viene gestito. Penso che ci saranno le dimissioni di massa. La ReggioMed ha pagato tassa di iscrizione, tamponi e quant'altro".

Continua Leo: "L'arbitro di Lamezia ha battuto Byron Moreno, viene dalla stessa sezione del presidente degli arbitri. Dopo due minuti ci stava un rosso per un calciatore del Lamezia, c'era un rigore per noi a fine primo tempo, hanno dato un rigore inesistente sullo 0-2, il gol del 2-2 nasce da un fallo subito da un nostro calciatore, il 3-2 nasce da un altro fallo contro un nostro calciatore: è difficile vedere tutte queste cose in una sola partita".

Sul paventato abbandono del campo di gioco a gara in corso: "I ragazzi argentini e mister Misiti hanno chiesto di continuare a giocare. Noi siamo usciti dalla competizione con dignità, gli altri si devono vergognare. Per il calcio ci perdiamo soldi e tempo, volevamo essere rispettati e non lo siamo ancora stati. E' un calcio che in linea generale ha perso credibilità".

Conclude Leo: "Con il senno di poi non dovevamo tornare in campo, ci saremmo risparmiati tante amarezze. A Lamezia in campo c'erano i soldi contro la passione, uno loro calciatore prende quanti tutti gli altri giocatori messi insieme. Se dopo questa partita non succede nulla e l'arbitro continua ad arbitrale, allora il calcio calabrese andrà avanti sempre così. Qualcuno deve pagare".

Sezione: Eccellenza / Data: Mer 09 giugno 2021 alle 11:45
Autore: Redazione TCC
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