Adesso è guerra. La Fenice Amaranto guiderà la Reggina alla rinascita, almeno questo ci si augura ma in città è già partito il tiro a bersaglio. Una scelta che non è andata giù, punti di vista rispettabili ma sparare ancora prima di vedere all'opera un nuovo assetto dirigenziale che si è preso in carico la società amaranto non può che far male ad una realtà già attanagliata da tanti anzi troppi problemi.

La figura di Stefano Bandecchi non la si discute, l'impegno di qualche altro imprenditore nemmeno ma rasenta l'assurdo la caccia al colpevole dell'affidamento della Reggina ad un'altra realtà. La Reggina c'è, ci sarà anche in questa nuova stagione sotto altre vesti ma prima di dare un giudizio sarebbe bene attendere scelte e risultati.

Un guerra da chi, negli anni delle gestioni folli, è stato in silenzio assecondando ogni scellerata scelta dal punto di vista sia dirigenziale che sportivo. Una gestione imbarazzante che ha minato la credibilità di un club come la Reggina che in passato veniva ammirata dal mondo calcistico nazionale. Debiti su debiti, calciatori strapagati anche a fine carriera, nessuna plusvalenza, scelte di mercato scellerate e fallimenti. Eppure lì si è deciso di abbassare la testa, per ben tre anni consecutivi fino all'incubo della Serie D.

Adesso arriva il momento complicato, in cui le scelte sono decisive. Serve tempo per operare, la neonata società però già deve subire le lotte intestine di chi in questi anni è stato all'oscure delle terribili e fantomatiche gestioni degli amaranto. Il tempo sarà l'unico giudice.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 09 settembre 2023 alle 16:40
Autore: Redazione TCC
vedi letture
Print